Digitalizer - Uomini o macchine digitali

Siamo stati creati come essere pensanti ma troppe volte sottovalutiamo questo dono per diventare parte di un sistema di regole che serve per dominarci. Una Matrix attiva che solo negli ultimi anni comincia a farsi sentire, e molti la cominciano a intuire.

Quello che facciamo è un algoritmo programmato?

Hetatech sviluppa applicazioni e software. Spesso ci occupiamo di realizzare algoritimi che permettono di automatizare processi e delegare il computer ad effettuare operazioni più o meno complesse. Potremmo anche programmare il comportamento di un robot al fine di fargli eseguire azioni che sostituiscano (almeno in parte) l'uomo in diversi compiti.

Ma chi ci dice che la stessa vita non sia un algoritimo presente nella nostra mente, e che questo ci condizioni a determinati comportamenti?

Il nostro team di programmatori si pone spesso questa domanda. 

Vi è mai capitato di pensare qualcosa e "magicamente" di trovarla nei risultati di ricerca di Google o di YouTube?
Sicuramente Si!

Come ha fatto il vostro computer a fornire informazioni su quello che stavate pensando senza che vi sia stata una precedente ricerca o azione che abbia attivato un sistema di tracciamento?

Bisogna dire, come premessa importante, che la cosidetta pubblicità mirata serve proprio a "spiare" quello che digitate e che cercate sul web.
Se dopo un'ora di cercare gomme nuove per propria auto mi verranno proposti annunci di gomme e copertoni allora potremmo dare la "colpa" al sistema di tracciamento pubblicitario di Google o di altri motori di ricerca.
Fin qui (anche se la privacy va a farsi fottere) sembrebbe tutto normale.

Ma allora, come dare una risposta a tutti i suggerimenti web di cose che sono state solo pensate e mai cercate fisicamente?

Non siamo ancora riusciti a capire (e ci stiamo lavorando) come mai il nostro cervello sia in grado di comunicare con il web.
Siamo sicuri che esista un'interazione che avviene a livello elettromagnetico ma non conosciamo ogni singolo dettaglio del processo.
Possiamo ragionevolemente affermare che le comunicazioni del nostro "cervello hackerato" avvengano intorno agli 8Hz verso un sistema server che non è nulla di quanto possiamo immaginare in merito i sistemi informativi convenzionali.

In parole semplici è come se negli ultimi 2 anni sia stata aperta una porta d'interscambio tra la nostra mente e il web che utilizza un sistema remoto di intercettazioni ancora non chiaro, ma palesemente manifesto.

Il nostro compito, come operatori dell'informatica è quello di vigilare sulla presenza di condizionamenti psico-informatici che possano rivelare un aspetto dell'essere umano fino ad ora ignoto... ma non tanto.

A pensarci bene, nelle culture antiche, era molto diffusa la pratica della telepatia: ovveroi la possibilità di comunicare con l'uso della mente verso gruppi di individui o singoli soggetti.
Dovremmo forse dire che questa capacità venga usata a nostro svantaggio?
Potrebbe essere che sia stata riattivata in tutti gli essere umani solo come canale d'uscita?
A presto ulteriori aggiornamenti su questo "strano" argomento.